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Impatto dei fattori di rischio associati agli esiti cardiovascolari nei pazienti con artrite reumatoide


I pazienti con artrite reumatoide presentano un eccesso di rischio di malattia cardiovascolare.
È stato valutato l'impatto dei fattori di rischio cardiovascolare, comprese le potenziali differenze di sesso e le variabili specifiche di artrite reumatoide sugli esiti cardiovascolari in una grande coorte internazionale di pazienti con artrite reumatoide.

In 13 Centri di reumatologia, i dati sui fattori di rischio cardiovascolare e le caratteristiche di artrite reumatoide sono stati raccolti al basale.
Gli esiti cardiovascolari ( infarto miocardico, angina, rivascolarizzazione, ictus, malattia vascolare periferica e morte cardiovascolare ) sono stati raccolti utilizzando definizioni standardizzate.

Sono stati inclusi 5.638 pazienti con artrite reumatoide e nessun precedente evento cardiovascolare ( età media: 55.3 anni, 76% donne ).

Durante il follow-up medio di 5.8 anni, 148 uomini e 241 donne hanno sviluppato un evento cardiovascolare ( incidenza cumulativa a 10 anni del 20.9% e 11.1%, rispettivamente ).

Gli uomini hanno mostrato un carico maggiore di fattori di rischio cardiovascolare, tra cui un aumento della pressione sanguigna, un più alto colesterolo totale e una prevalenza di fumo rispetto alle donne ( tutti P minore di 0.001 ).

Tra i fattori di rischio cardiovascolare tradizionali, il fumo e l'ipertensione hanno avuto il più alto rischio attribuibile alla popolazione ( PAR ) complessivo e tra i due sessi, seguito dal colesterolo totale.
Il PAR per il punteggio di attività di malattia e per la sieropositività sono stati paragonabili in grandezza al PAR per i lipidi.

In conclusione, in un'ampia coorte internazionale di pazienti con artrite reumatoide, il 30% degli eventi cardiovascolari è stato attribuibile alle caratteristiche dell'artrite reumatoide.
Questa scoperta indica che le caratteristiche della artrite reumatoide giocano un ruolo importante negli sforzi per ridurre il rischio cardiovascolare tra i pazienti con artrite reumatoide. ( Xagena2018 )

Crowson CS et al, Ann Rheum Dis 2018; 77: 48-54

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